L’acne tardiva è una vera e propria patologia che non va confusa con le piccole imperfezioni cutanee che possono comparire, per esempio, in seguito a qualche concessione di gola.
L’acne tardiva, che persiste anche dopo il compimento dei 26/27 anni di età, compare soprattutto se c’è già stata una sua manifestazione nell’adolescenza.
PERCHE’ COMPARE?
Oltre oceano è chiamata anche acne delle donne in carriera, e ciò la dice lunga su uno dei principali fattori scatenanti di questa patologia cutanea: lo stress. Ma non solo. Certamente sono anche altri i fattori che partecipano alla manifestazione dell’acne tardiva. Come il fumo, la fase premestruale, nonché un’attività importante delle ghiandole surrenali con la produzione di ormoni androgeni.
COME CURARLA?
L’acne tardiva innesca processi di preinvecchiamento cutaneo e discromie causati anche dagli esiti cicatriziali che può lasciare sulla pelle. Oltre a soluzioni farmacologiche quando indicate dal dermatologo, bisogna mantenere la pelle in condizioni ottimali per favorire il recupero cutaneo.
Perfetto mantenere la pelle ben idratata, con formule leggere, che non occludano i pori, quindi oil free e non grasse. Ideali le formule lenitive, rinfrescanti, specifiche anti foruncoli, nonché quelle mirate a ridare compattezza alla pelle.
TRATTAMENTO QUOTIDIANO
Prima di tutto è importante chiarire che l’acne tardiva (ma anche l’acne in generale) non ha un rapporto diretto con la pelle sporca. Quindi sì alla detersione quotidiana, ma non insistita che va solo ad impoverire la cute delle sue difese naturali.
Come secondo step, si può affiancare l’uso di scrub a base di sali, polveri o semi e che rimuovono impurità e cellule morte, facilitando la respirazione della pelle.
Bene i gommage con oli vegetali e maschere mirate all’eliminazione dei punti neri.
Poi via libera a fluidi, sieri e creme ultra leggeri arricchiti di retinoidi, acido glicolico, acido lattico o acido salicilico che attivano il turnover cutaneo mentre idratano profondamente la pelle.